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La macarena dell'orrore

by I Fiori di Molotov

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1.
Stratos 03:19
Pensando al crimine che sono, scavando con le unghie il muro io cerco il confronto col lato peggiore di ciò che ormai odio pensare e vedo che tu credi che il mondo sarebbe migliore, senza tutto quello che credi di amare. Tu che gridi e puoi sentire ancora Stratos che ti divora. Mentre scavo mi scopro diverso da come mi ha reso il vivere sociale. Mentre scavo crollano castelli e risorge lo spirito animale. Pensieri germogliano come fiori di molotov nella primavera vietcong e come fitta pioggia di cerebrocoltelli travolgono il cranio di chi, impunemente, ascolta.
2.
La sera 05:26
Luci azzurre intermittenti, come galassie sulle nostre facce complici. Attendevo il prossimo respiro e nuovi suoni coi quali reagire. Passano troppo in fretta gli attimi e quegli assurdi istanti statici, li perdi e ti rubano il sonno: è un cappio che ti fa voltare. Le ansie stese addosso a te mi fanno più grande. Le ansie stese addosso a (te). E tutti quei discorsi seri per vedere chi di noi è più grande. Aspirando polvere da sparo, mentendo anche alle nostre spalle. Ripetere gli stessi sbagli, anche se ti bruciano gli occhi. Un po’ come una clessidra che ruota e va avanti tornando sui suoi passi. Le ansie stese addosso a te mi fanno più grande. Le ansie stese addosso a (te).
3.
Holden 02:50
Schiere di uomini in balìa delle maree, o venduti a sirene che confondono le idee. Ci provano tutti ad attraversare il blu. Tu devi cambiar tono, cambiar tono, cambiar tono! Holden sei un ratto nel circo degli dei. E senza il tuo cane, tu, che padrone sei?! Tutto ciò che prendi è rabbia a portar via e l’odio che provi ti dà un tono, ti dà un tono, ti dà un tono!
4.
Cinquanta coltelli nel pensiero mozzo di un bacio che ha dato ormai due vite fa. E guarda il nuovo sole come un untore di peste: «Che venga pure, la luce!», dice. «Non mi contagerà». La notte crea gli illusi estremisti che pensano solo a chi li salverà. E chi segue un uomo come se fosse Cristo; tanto tu sai, Cristo, poi che fine fa. Non li conosce, non li conosce più (i suoi eroi) Ti rendi conto di essere ancora fermo lì, quando, l’unica cosa che ti è riuscita, è quella che hai imparato a odiare.

credits

released April 13, 2013

Registrato da Matteo ZoSo Marchioni presso gli Oniric Studios (San Giacomo di Veglia-Vittorio Veneto).
Tutte le canzoni scritte da I Fiori di Molotov
Matteo Paviotti - chitarre, voci.
Edward Stopp - batteria, voci.

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